Angelo Rotta

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Angelo Rotta
Angelo Rotta (Milano, 9 agosto 1872 – Città del Vaticano, 1º febbraio 1965) è stato un arcivescovo cattolico e nunzio apostolico italiano. È stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem per il suo eccezionale impegno nel sottrarre gli ebrei all'Olocausto perpetrato dai nazisti. Viene ordinato sacerdote... [Leggi tutto]Angelo Rotta (Milano, 9 agosto 1872 – Città del Vaticano, 1º febbraio 1965) è stato un arcivescovo cattolico e nunzio apostolico italiano. È stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem per il suo eccezionale impegno nel sottrarre gli ebrei all'Olocausto perpetrato dai nazisti. Viene ordinato sacerdote il 10 febbraio 1895. Dopo essere stato consultore della Congregazione del Concilio, diviene l'11 novembre 1911, aiutante di studio della Sacra Congregazione dell'Indice, poi confluita, nel 1917, in quella del Sant'Uffizio. Il 30 novembre 1914 diviene cameriere segreto soprannumerario e il 3 novembre 1917 prelato domestico. Nel frattempo entra a far parte del capitolo vaticano, prima quale coadiutore, quindi come canonico della basilica di San Pietro e protonotario apostolico soprannumerario. Il nuovo papa Pio XI il 12 ottobre 1922 lo elegge arcivescovo titolare di Tebe, nominandolo contemporaneamente internunzio apostolico in America Centrale, con giurisdizione su Costa Rica, Nicaragua, Honduras, El Salvador e, dall'anno successivo, anche su Panamá. Viene consacrato arcivescovo il 1º novembre 1922 dal cardinale segretario di Stato Pietro Gasparri, coadiuvato da Jules Tiberghien, arcivescovo titolare di Nicea e canonico lateranense, e da Carlo Cremonesi, arcivescovo titolare di Nicomedia ed elemosiniere segreto. Il 6 giugno 1925 viene inviato a Costantinopoli quale delegato apostolico ed amministratore apostolico di quel vicariato apostolico. Il 20 marzo 1930 succede a Cesare Orsenigo come nunzio apostolico in Ungheria, ove rimane, nei difficili e dolorosi anni della seconda guerra mondiale, fino al 6 aprile 1945. Continua poi a collaborare, fino al 1957, con la Segreteria di Stato e partecipa, nonostante l'età avanzata, alle prime due sessioni del Concilio Ecumenico Vaticano II. Muore in Vaticano, a 92 anni, il 1º febbraio 1965. In qualità di membro del Corpo diplomatico vaticano in Ungheria si prodigò per la salvezza degli ebrei minacciati di sterminio, fornendo loro, a questo scopo, falsi certificati di battesimo e persino passaporti che consentirono a numerose persone di riparare nell'allora Palestina britannica. Tale attività a favore degli Ebrei gli valse la promozione a nunzio apostolico a Budapest (Ungheria) ove, tra il 1944 e il 1945 con fermo coraggio, elevò proteste contro la deportazione degli ebrei, unendosi agli sforzi compiuti con gli stessi mezzi e gli stessi obiettivi dal diplomatico svedese Raoul Wallenberg e dall'italiano Giorgio Perlasca (facente funzioni di addetto all'ambasciata spagnola). Monsignor Rotta si attivò in modo concreto per assicurare la salvezza degli ebrei perseguitati attraverso diverse misure eccezionali, che inclusero la distribuzione di ben quindicimila carte di protezione, che ponevano i relativi portatori direttamente sotto la protezione dello Stato della Città del Vaticano, oltre alla produzione di innumerevoli falsi certificati di battesimo, tesi a salvare i titolari dal lavoro forzato loro imposto dalle autorità collaborazioniste e dai nazisti. Di particolare rilievo fu, tuttavia, la creazione di una intera rete costituita da numerose "case protette" le quali, godendo di extraterritorialità, costituirono un rifugio per centinaia di ebrei ricercati e minacciati di morte dai nazisti, questi ultimi guidati personalmente da Adolf Eichmann e dai fascisti ungheresi aderenti al movimento delle "Croci Frecciate". Secondo la testimonianza oculare di Rafael Maria Stern, un ebreo ungherese poi deportato ad Auschwitz e successivamente emigrato in Israele, Angelo Rotta ospitò diversi ebrei direttamente nella Nunziatura e, in una occasione, si rese protagonista di un gesto eroico: personalmente presente presso la stazione ferroviaria, interpose la propria persona fisicamente per impedire temporaneamente la partenza di un convoglio di vagoni piombati carichi di deportati ebrei avviati allo sterminio. Distribuiti sul posto i passaporti vaticani che recava con sé ai prigionieri, ottenne il rilascio immediato di un centinaio di persone prima che il treno ripartisse. Lasciati gli impegni diplomatici, Angelo Rotta prestò servizio presso la Curia romana sino all'età di oltre 84 anni, ritirandosi dalle attività pubbliche nel 1957. Morì, novantaduenne, in Vaticano, il 1º febbraio 1965. A Budapest, sull'edificio che durante la guerra ospitava la Nunziatura apostolica, in piazza Dísz, una lapide commemorativa ricorda la memoria del suo impegno umanitario. [Nascondi]
MemoriamBook creato da Marco Piccione